Il progetto

Albert Einstein sosteneva che la vita, non essendo statica, fosse paragonabile all’andare in biciletta e che la nostra capacità di rimanere in equilibrio dipendesse necessariamente dal muoversi

Mettere al centro i bisogni delle persone significa aiutarle a sviluppare una maggiore auto-consapevolezza nell’ascoltarsi e nell’emozionarsi.
Questo ci consente di riconoscere il valore unico della nostra esistenza e ci aiuta a comprendere chi siamo mentre lo siamo.

L’analisi dei bisogni

E’ primario determinare la natura e la tipologia dei bisogni di cui siamo portatori, così come lo è la verifica dei fattori che contribuiscono al soddisfacimento o alla frustrazione di questi bisogni. Tale processo rende più agevole la comprensione di quali siano le risorse relazionali, organizzative e comunitarie disponibili per affrontare i momenti critici.

 L’analisi dei bisogni è il primo passo nella progettazione di un’azione di cambiamento e si fonda sui principali fattori che caratterizzano: la nostra vita ed i nostri valori. Acquisire questa capacità di autoriflessione da valore e significato al contesto che ci circonda e alla rete a cui possiamo accedere.

I valori e le capacità

Il valore di un luogo che si prende cura del prossimo è dato dal numero di opportunità che sviluppa e costruisce insieme alle persone.
Il fine è il potenziamento, ovvero un aumento nelle persone e nelle comunità, delle capacità di gestione e direzione dell’esistenza.

Il nostro centro mentale ed emozionale è impegnato in una ricerca costante di significati per ciò che ci accade. Più recuperiamo il nostro equilibrio più siamo in grado di sentirci capaci e avere fiducia nelle nostre azioni. Ciò modifica lo stile del nostro pensiero e le nostre motivazioni. Avere conferme mentre ci prendiamo cura di noi ci rende più determinati nell’affrontare gli ostacoli.

Il tempo, l’attenzione, il rispetto

In questo nostro tempo l’indebolirsi delle strutture sociali e culturali, i ritmi difficili e confusi delle relazioni, l’individualismo esasperato, la forte competizione, l’aumentano della solitudine e delle connessioni virtuali creano complessità difficili da gestire.

Le potenzialità dell’individuo incontrano l’ambiente e da questo incontro dipende il loro sviluppo. Porre la dovuta attenzione all’ascolto di sé e degli altri ci serve per decodificare e sviluppare la nostra capacità di comprendere chi siamo mentre lo siamo. Questo ci  aiuta a essere più comprensivi mentre impariamo cose su noi stessi e sulle modalità che abbiamo, ci rende responsabili e capaci di autoregolarci e fare scelte.

Capita di doversi confrontare con il rischio che le cose non vadano come ci saremmo aspettati
e che i puntini non si uniscano come avremmo voluto.
Incontriamo tutti delle connessioni inattese e affrontiamo periodi di equilibrio precario. 

Il Centro Studi nasce per fornire supporto e creare connessioni professionali 
che favoriscano e  promuovano la salute e il benessere di persone e comunità.

IL RESPONSABILE DEL CENTRO STUDI ARGANTE

Antonello D. Mallamo

La mia storia ha inizio in una città dove la comunità è sempre stata (e spero lo rimanga) una regola, una radicata presenza che, nonostante gli scossoni socioculturali, protegge i suoi componenti. Bologna, come i portici che la contraddistinguono, ha la vocazione di prendersi cura di chi la vive e la attraversa. Sono nato il 28 maggio 1972 in una zona vicino al centro, fuori porta, chiamata La Cirenaica. La mia casa era poco distante dalla famosa Osteria Da Vito, un luogo praticamente mitologico per chi ama Lucio Dalla, Francesco Guccini e tanto altro di una Bologna anni ’70, una “[…] signora dai fianchi un po’ molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli, Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale […]”. La Cirenaica: un quartiere operaio, contadino e partigiano con un nome coloniale, un tipico esempio delle polarità e contaminazioni bolognesi che sanno trasformarsi in “crossover culturali”. Un’ottima metafora per definire il lavoro sociale, educativo e psicopedagogico per natura ed essenza fatto di contatto, connessioni e generazioni. Un lavoro nel quale i professionisti costruiscono con le persone progetti e percorsi per promuoverne lo sviluppo e la ricerca di strategie possibili per gestire le difficoltà. Un sostegno al senso di coerenza per abitare meglio l’ambiente di ciascuna affronta.

Educatore professionale
Esperto in Counseling psicologico